Alfred Tomatis

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Alfred Tomatis (Nizza, 1º gennaio 1920Carcassonne, 25 dicembre 2001) è stato un medico e otorinolaringoiatra francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Medico otorinolaringoiatra, dai metodi discussi e non accettati dagli specialisti del settore, ha ottenuto il dottorato in medicina nel 1945 alla facoltà di medicina di Parigi e ha dato le dimissioni dall'Ordine dei medici francese nel 1976, poco prima che il consiglio dell'Ordine lo radiasse[1].

Audiopsicofonologia o metodo Tomatis[modifica | modifica wikitesto]

Le pratiche descritte non sono accettate dalla medicina, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.

Negli anni cinquanta, partendo dagli studi sulle sordità professionali degli aviatori e sui disturbi della emissione vocale nei cantanti, ipotizzò che esistesse un legame tra lo sviluppo della personalità e l'esperienza dell'ascolto, facendo nascere l'"audiopsicofonologia", disciplina delle Scienze Umane, avente come oggetto di studio e di applicazione la rieducazione dell'orecchio, che avrebbe avuto lo scopo di accrescere la capacità di ascolto di un individuo.[2]

Secondo Tomatis, ascoltare sarebbe un processo che investirebbe l'organismo nella sua globalità psicocorporea, da intendere come atto volontario teso a ritrovare ciò che vogliamo sentire. L'orecchio pertanto, oggetto di studio e di applicazione clinica dell'audiopsicofonologia, rappresenterebbe una "unità funzionale psicocorporea deputata all'ascolto". Si tratterebbe di una unità funzionale "superiore" (nel senso che verrebbe coinvolto anche il campo cosciente) derivata dall'interazione di tre funzioni:

  • a) uditiva, legata alla possibilità di captare i segnali di pericolo (sarebbe la funzione più legata alla dimensione animale);
  • b) labirinto vestibolare, legata all'equilibrio posturale e alla verticalità;
  • c) energetica, legata alla funzione "dinamizzante" degli stimoli sonori nei confronti della corteccia cerebrale.

Secondo Tomatis lo sviluppo dell'ascolto sarebbe direttamente collegato allo sviluppo psicocorporeo di ogni individuo (sviluppo dell'immagine corporea e del ) e all'acquisizione del linguaggio. Recuperare, attraverso l'audiopsicofonologia, la capacità di ascoltare significherebbe non solo poter parlare a sé stessi e agli altri in modo differente, ma anche percepirsi psicologicamente in modo nuovo.

Dopo le prime ricerche sperimentali e cliniche, Tomatis enunciò le tre leggi fondamentali dell'audiopsicofonologia:

  • prima legge: la voce emessa da una persona contiene solo le frequenze che l'orecchio è in grado di ascoltare;
  • seconda legge: se si interviene correggendo le frequenze alterate, migliora l'emissione vocale;
  • terza legge: la correzione delle frequenze alterate può avvenire mediante la stimolazione ottenuta con un apparecchio chiamato "orecchio elettronico".

L'orecchio elettronico sarebbe pertanto il risultato delle leggi enunciate e il suo uso rappresenterebbe la tappa fondamentale della rieducazione all'ascolto, obiettivo dell'audiopsicofonologia. Secondo Tomatis ripercorrendo le tappe dello sviluppo dell'ascolto dell'individuo, si vanno a stimolare le frequenze a cui l'orecchio si è chiuso, per cause sia traumatiche che psicologiche.

Numerose pubblicazioni hanno confermato la veridicità scientifica del Metodo Tomatis. [3][4]

Pubblicazioni (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Tomatis ha scritto complessivamente 15 libri[5], di cui alcuni sono stati tradotti in italiano o pubblicati dopo la sua morte.

Originali[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni in italiano e in altre lingue[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera della Francia Cavaliere della salute, per le sue ricerche (1951)[5]
  • Bandiera del Belgio Medaglia d'oro per la ricerca scientifica a Bruxelles (1958)[5]
  • Premio Clemence Isaure (1967)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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